Le avventure del sig. Rossi – Bonus casa e visto conformità, la verifica del limite di 10.000 euro

Il sig. Rossi deve avviare dei lavori edili sulla casa che possiede in comproprietà con il fratello. La spesa dei lavori verrebbe ripartita al 50% ciascuno. Considerando che l’importo complessivo degli interventi ammonta a 12.000 euro, quindi, significa 6.000 euro ciascuno. I lavori rientrano tra quelli ammessi all’ecobonus 65%. Pertanto il sig. Rossi dice al fratello di provvedere a pagare ciascuno la propria fattura con bonifico parlante. Entrambi, inoltre, voglio optare per la cessione del credito.

Sulla questione il sig. Rossi ha un dubbio aperto con il tecnico che segue il cantiere, poiché quest’ultimo insiste che se i due fratelli vogliono optare per la cessione del credito sono obbligati ad acquisire il visto di conformità e l’asseverazione congruità prezzi. La motivazione è che, complessivamente i lavori superano l’importo di 10.000 euro.

Il sig. Rossi non è convinto di ciò poiché ritiene che visto e asseverazione non servono. E ciò perché  il limite di 10.000 euro non deve essere considerato in maniera complessiva ma singolarmente tra i comproprietari dell’immobile. In altre parole, per il sig. Rossi, poiché la sua spesa è 6.000 euro non servono visto e asseverazione per lui. Stessa cosa per il fratello.

A questo punto il tecnico gli fa leggere la Circolare n. 19/E/2022 dell’Agenzia delle Entrate. In questo documento l’Amministrazione ricorda in primis, che laddove un committente, per i lavori ammessi al bonus casa, intenda optare per la cessione del credito o sconto in fattura, deve acquisire visto conformità e asseverazione. Tuttavia, tranne il caso in cui si tratti di bonus facciate, le due certificazioni NON servono laddove le spese si riferiscono a:

  • lavori in edilizia libera
  • e/o a lavori di importo complessivo non oltre 10.000 euro.

Proprio con riferimento a quest’ultimo punto, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che tale limite deve riferirsi alle spese complessivamente sostenute a fronte di lavori riguardanti lo stesso titolo abilitativo e ciò anche se l’onere i ripartito tra i comproprietari.

Dunque, il sig. Rossi si mette l’anima in pace avendo ora un chiarimento preciso del fisco in merito al suo caso. Servono sia visto conformità che asseverazione, dato che l’importo “complessivo” dei lavori è 12.000 euro (ossia oltre la soglia limite dei 10.000).

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