Grazie al dL 34/2023, c.d. decreto bollette, anche per le ingiunzioni fiscali dei Comuni e degli altri enti territoriali sarà possibile sfruttare i vantaggi di cui alla rottamazione delle cartelle, commi 231 e seg. della Legge n°197/2022, Legge di bilancio 2023.
Detto ciò, la definizione agevolata è da intendersi estesa anche alle ingiunzioni fiscali emesse dai concessionari della riscossione privati?
L’art.17-bis del DL 23/2023, post conversione in legge, prevede quanto segue:
Gli enti territoriali, nei casi di riscossione diretta e di affidamento ai soggetti iscritti nell’albo di cui all’articolo 53 del decreto legislativo 15 dicembre 1997, n. 446, possono stabilire, entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, con le forme previste dalla legislazione vigente per l’adozione dei propri atti, l’applicazione delle disposizioni di cui all’articolo 1, commi 227, 229-bis e 231, della legge 29 dicembre 2022, n. 197.
Dunque, in base a quanto affermato dalla norma, possono essere oggetto di rottamazione-quater le ingiunzioni fiscali anche se emesse da un concessionario della riscossione privato. L’ingiunzione può essere formata sia direttamente dall’Ente impositore, sia da un soggetto privato incaricato dal Comune, autorizzato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze e iscritto presso l’apposito Albo di cui all’art.53 del D. Lgs. n. 446/1997 .
Noi di pagina fiscale riteniamo che possano essere oggetto di sanatoria anche gli accertamenti esecutivi che da qualche anno riguardano anche le entrate tributarie degli enti territoriali, escluse le regioni.