IL CPB dell’Agente di commercio. Il calcolo della proposta reddituale per il 2024

Un agente di commercio plurimandatario in regime forfettario ha fatto una simulazione del calcolo della proposta di concordato preventivo biennale; tuttavia non è del tutto chiaro come mai la proposta fatta dall’Amministrazione finanziaria si discosti pesantemente dal reddito dichiarato per il 2023.

Cosa prevede la metodologia di calcolo per il CPB dei forfettari?

Per rispondere al quesito sopra riportato è necessario far riferimento alla nota tecnica e metodologica allegata al Decreto del ministero dell’economia e delle finanze del 15 luglio scorso pubblicato in Gazzetta Ufficiale del 18 luglio 2024, n. 167 avente ad oggetto l’approvazione della metodologia relativa al concordato preventivo biennale destinata ai contribuenti che aderiscono al regime forfettario

Gli step che portano alla proposta di concordato preventivo dei forfettari possono essere così riassunti:

  • individuazione del reddito prodotto per il 2023 (ricavi/compensi per il “proprio” coefficiente di redditività);
  • rivalutazione del reddito prodotto sulla base dello scostamento tra la redditività media del settore ISA associato al codice ATECO dell’attività svolta e la redditività del sottoinsieme sempre riferito al settore specifico a cui è associabile il massimo punteggio di affidabilità fiscale.

Al reddito dichiarato viene sommato un ammontare pari al prodotto tra i componenti positivi dichiarati e il suddetto scostamento di redditività.

Da qui entra in gioco un parametro ossia un livello minimo di redditività settoriale ISA che si basa sull’analisi delle spese per lavoro dipendente dichiarate dai contribuenti ISA che operano nei settori di riferimento ossia con nello stesso settore attività del “dichiarante”.

Attenzione, la proposta reddituale fatta dall’Agenzia delle entrate non sarà mai più bassa di tale livello minimo reddituale.

Se la rivalutazione del reddito (vedi punto elenco) risulta inferiore al suddetto minimo settoriale, viene preso a riferimento tale valore minimo.

A ogni modo, al reddito così determinato viene applicato un adeguamento sulla base delle stime di crescita del PIL che per il 2024 sono pari allo 0,6%.

Il fatto di aver ricevuto una proposta che si discosta di molto dal reddito 2023, potrebbe derivare dal fatto che non sia stato raggiunto il minimo settoriale, inoltre sta venendo fuori dalle prime simulazioni che coloro i quali hanno coefficienti di redditività più alti sono quelli che registrano una proposta reddituale in termini percentuali maggiormente rivista verso l’alto rispetto ai redditi 2023.

Per gli intermediari del commercio il coefficiente di rivalutazione è pari a 9,33% (in alcuni casi si riduce) mentre il reddito minimo settoriale è pari a € 21.474.