Il DL 124/2023 ha istituito la c.d. ZES Unica del Mezzogiorno. Per le imprese operanti nella ZES è anche previsto un credito d’imposta per l’acquisizione di beni strumentali all’attività di impresa svolta.
Detto ciò, quali sono i massimali di aiuto nel rispetto dei quali sarà riconosciuto il nuovo credito d’imposta?
L’art.9 del DL 124/2023, a far data dal 1° gennaio 2024 istituisce la Zona economica speciale per il Mezzogiorno – ZES unica, unica», che ricomprende i territori delle regioni Abruzzo,Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia, Sardegna.
Lo stesso decreto prevede che per l’anno 2024: alle imprese che effettuano l’acquisizione dei beni strumentali indicati nel comma 2, destinati a strutture produttive ubicate nelle zone assistite delle regioni Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna e Molise, ammissibili alla deroga prevista dall’articolo 107, paragrafo 3, lettera a), del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea, e nelle zone assistite della regione Abruzzo, ammissibili alla deroga prevista dall’articolo 107, paragrafo 3, lettera c), del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea, come individuate dalla Carta degli aiuti a finalita’ regionale 2022-2027, e’ concesso un contributo, sotto forma di credito d’imposta, nella misura massima consentita dalla medesima Carta degli aiuti a finalita’ regionale 2022-2027.
Nei fatti, il credito d’imposta è riconosciuto nei limiti della normativa UE (vedi Carta degli aiuti a finalita’ regionale 2022-2027).
Da qui, l’intensità massima di aiuto saranno le seguenti:
Regione | Intensità di aiuto grandi imprese |
Molise | 30% |
Campania | 40% |
Puglia | 40% |
Basilicata | 30% |
Calabria | 40% |
Sicilia | 40% |
Sardegna | 30% |
Le intensità massime di aiuto per le grandi imprese possano essere maggiorate di 10 punti percentuali per le imprese di medie dimensioni e di 20 punti percentuali per le piccole imprese per quanto riguarda i loro investimenti iniziali con costi ammissibili fino a 50 milioni di EUR.